sabato 16 marzo 2013

DoniRosset - La Supercar da 1.000 cavalli ad 1 milione di euro.


Fino a oggi il Brasile era la patria del samba, del carnevale, del bel calcio e dei grandi piloti di Formula 1. Adesso, l’emergente Paese sudamericano punta a costruire supercar. Tanti saluti alle varianti carioca di modelli dei costruttori generalisti europei, niente più Fiat Duna e disgrazie simili. I brasiliani vogliono la loro Ferrari, e potrebbe essere la Doni Rosset. Il progetto nasce nel 2008, quando William Denis Rosset, imprenditore verdeoro si incontra con il designer e proprietario della Amoritz GT, Fernando Morita. L’obiettivo? Creare una dream car da dedicare al padre Donino Rosset. Dalla fusione esce lei, una supercar che non ha nulla da invidiare alle supercar europee, scopriamola..

Il vestito si può creare in casa, vero, ma la meccanica? Se vuoi fare una supercar sono tanti i motori a cui attingere, ma se punti anche a battere il record di potenza della Bugatti Veyron (1001 cavalli) allora serve un propulsore da poter pompare bene. La scelta è caduta sull’enorme dieci cilindri a V della Dodge Viper, che certo non ha cilindrate da downsizing né accortezze per limitare i consumi, ma a chi importa? Otto punto quattro litri di cilindrata. Osservare cilindri e pistoni rende meglio l’idea di quanto sia yankee ed esagerato il propulsore. Alcune modifiche sono state apportate per rendere compatibile il V10 all’alimentazione a bioetanolo, che in Sud America va per la maggiore. Mancano due ingredienti. Fondamentali. Per ottenere i 1007 cavalli promessi dalla Doni Rosset, sono stati aggiunti due turbocompressori, uno per ciascuna bancata. La coppia motrice non è stata resa nota, ma vengono i brividi solo a pensarci: sono 815 Nm quelli espressi dal V10 8.4 litri in versione Viper. Al momento, della dotazione tecnica che sarà, conosciamo solo il cambio: un sequenziale 6 marce.

Dimensioni compatte per la Doni Rosset, che misurerà 4 metri e 70 centimetri di lunghezza per 2 metri di larghezza, numeri leggermente inferiori alla Lamborghini Aventador. E il Toro di San’Agata Bolognese non l’abbiamo tirato in ballo per caso, visto che il design immaginato per la Doni Rosset ha diversi tratti vicini alle spigolosità aeronautiche delle Lamborghini. La coda è la zona più brutta di questa Doni Rosset. Eccessiva, sbilanciata esteticamente, con dettagli pacchiani come i 5 scarichi in vista. Anche il trattamento riservato al diffusore non è stato integrato al meglio nello stile generale della vettura. Se e quando diventerà realtà questa Doni Rosset, ancora è un mistero. Certo è che la geografia delle supercar solo apparentemente si è spostata, perché le opere d’arte originali nello stile e completamente ingegnerizzate e sviluppate in casa, restano esclusiva dei marchi storici: Ferrari, Lamborghini, Porsche sono al sicuro per ancora tanto tempo. Intanto, sappiate che un’eventuale produzione sarà limitata a 50 esemplari, con un prezzo superiore al milione di euro.

Altre foto della DoniRosset :






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Immagini tratte dal Web.

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