sabato 1 dicembre 2012

Dichiarazioni di Sergio Marchionne : "La Lancia è morta"

Il numero uno del gruppo Fiat Sergio Marchionne ha dato le direttrici da seguire per il gruppo, toccando temi molto caldi, uno su tutti : la Lancia. Lo storico marchio che nei decenni passati, prima di essere inglobato dal gruppo Fiat, era un marchio di primissimo ordine, ambito e con un notevole appeal, ora non lo è più. Le parole dell' a.d. Fiat Marchionne sono le seguenti : " Nei prossimi anni anche dal punto di vista sociale sarà una grande sfida per tutti, ma la soluzione non è dietro l’angolo. Dobbiamo essere onesti: la Lancia ha un appeal limitato fuori dall’Italia", aggiungendo che invece ”la produzione di Jeep non sarà trasferita dagli Stati Uniti alla Cina”. Il marchio Lancia verrà quindi ridotto all'unico modello che ha mercato ovvero la Ypsilon; "Valorizzeremo solo quel modello" ha detto Marchionne, aggiungendo che nessuno stabilimento in Italia verrà chiuso. Non si punterà più quindi sul marchio Lancia, che onestamente in questi ultimi anni ha prodotto vetture che per caratteristiche e prezzi, da sole si erano tolte dal mercato, basti pensare alla Lancia Thema. Si punterà invece sull' Alfa Romeo, che con la MiTo e la Giulietta, sta registrando ormai da due anni un rialzo e anche sulla Maserati per il top di gamma. Marchionne sottolinea anche l'importanza di due vetture del marchio Fiat, che stanno garantendo buone vendite sia in Italia che all'estero; la Fiat 500 e la Fiat Panda.

Tra le più prestigiose case di auto Italiane,
nata a Torino nel lontano 1906.
Concordo appieno con l'opinione di Sergio Luciano di Panorama.it quando afferma che non è impossibile riuscire a mantenere più marchi legati assieme; forse è stata un'incapacità del gruppo Fiat e quindi anche di Marchionne che non è riuscito a capire le necessità del marchio Lancia, che ora dopo anni di storia e gloria si vede "eliminato" brutalmente. Sergio Luciano scrive : "Non è affatto vero che una buona gestione di molti marchi insieme sia impossibile, basti osservare casi di successo come Volkswagen (oltre al marchio principale, anche Audi, Seat, Skoda, Seat, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche) o come la stessa Chrysler... Solo, bisogna saperci fare e saper produrre, dalle stesse piattaforme, modelli che siano esteriormente, e magari anche funzionalmente, abbastanza diversificati."
Dopo questa riflessione, concludo con i numeri della Fiat, rilasciati da "Ilfattoquotidiano.it" :


DATI TRIMESTRE
Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 286 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2011. L’utile della gestione ordinaria del gruppo è pari, in quel periodo, a 951 milioni di euro (851 nel terzo trimestre 2011) grazie agli andamenti particolarmente positivi in Nafta, Latam e Apac, mentre per Emea il risultato è negativo di 238 milioni di euro.

I ricavi sono aumentati del 16% rispetto al terzo trimestre 2011 per effetto della forte crescita dei volumi nelle regioni Nafta, Latam e Apac. Questi ultimi hanno più che compensato la diminuzione in Emea “che risente del perdurante deterioramento delle condizioni del mercato, particolarmente severo in Italia”. Nei primi nove mesi del 2012 il gruppo Fiat ha venduto 3,1 milioni di veicoli.

L’indebitamento netto industriale però è salito a 6,7 miliardi di euro (5,4 miliardi al 30 giugno 2012) per effetto dell’assorbimento di cassa stagionale del terzo trimestre di Fiat esclusa Chrysler, accentuato dalle condizioni del mercato in Europa. Lievemente positivo il contributo di Chrysler, nonostante la stagionalità estiva e gli investimenti. La liquidità disponibile, che include 3 miliardi di euro di linee di credito non utilizzate, è pari a 20 miliardi di euro. I target sono stati confermati al livello inferiore della forchetta originariamente indicata.



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Immagini tratte dal Web.

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